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Rai News 06/08/2024 – Alberto Luca Recchi: “Il pesce leone non è una minaccia, ma una meraviglia. Basta lasciarlo in pace”

By 06/08/2024 No Comments

Indicato come l’ultimo “mostro marino” dell’estate, il pesce leone (o pesce scorpione) non è un predatore temibile e un pericolo per l’uomo come viene descritto

Dicono gli esperti che il pesce leone, dopo il granchio blu, sarebbe un altro grave problema per il Mediterraneo perché è un predatore temibile che impatta sulle popolazioni di pesci locali, ne invade gli ecosistemi e causa effetti devastanti.
Una vera e propria macchina da guerra.

In più sarebbe anche un pericolo per la salute dell’uomo, perché le sue spine dorsali sono velenose.

Per non farci mancare niente, sarebbe anche un guaio per i pescatori che se lo trovano nelle reti, quando in passato non erano abituati a pescarlo.

In effetti, non c ‘erano abituati perché il pesce leone ha il suo habitat naturale nel Mar Rosso e le acque fresche del Mediterraneo, fino a qualche anno fa, gli erano poco congeniali.
Ma si sa come funziona la natura: centinaia di specie migrano continuamente da un mare all’altro, e lo fanno da sempre ogni volta che si crea un habitat adatto.
Gli animali, come gli umani, si spostano. Non è una novità, ma ogni tanto ce ne dimentichiamo. La natura  funziona così.

Peraltro, i mari, anche se noi diamo loro nomi diversi, sono tutti in comunicazione tra di loro. Esiste un unico mare collegato.

Quando con Piero Angela stavamo scrivendo un libro sul Mediterraneo, all’inizio pensavamo di dividerlo per mari: l’Adriatico, lo Ionio, il Tirreno, solo dopo ci rendemmo conto che le creature erano piu’ o meno le stesse. Il titolo diventò “ Dentro il Mediterraneo” e i capitoli non furono più divisi per i nomi dei mari interni.

Uno stimato zoologo, è preoccupato perché con il pesce leone sarebbe entrato nel Mediterraneo un temibile predatore. Ma su oltre 20 mila specie di pesci marini, quasi tutti sono predatori! La frase “pesce grande mangia pesce piccolo” non l’ha inventata nonno. In mare è così.

Nel Mediterraneo i pesci erbivori che si accontentano di alghe e piante si contano sulle dita di un falegname, ma di un falegname distratto. A me viene in mente la salpa, il pesce coniglio e il pesce timone. Punto. Questi pascolano, tutti gli altri cacciano altri pesci.

In California stanno facendo esperimenti per allevare “l’anguilla scimmia”. Potrebbe essere un sostituto dei pesci che mangiamo come la spigola e l’orata, con il vantaggio di mangiare piante e non altri pesci che l’uomo è costretto a catturare in mare per nutrire quelli di allevamento. Ma da noi l’anguilla scimmia ancora non è arrivata e nessuno la conosce.

La preoccupazione degli esperti che il pesce leone faccia diminuire gli stock ittici e quindi aumentare il prezzo del pesce mi sembra una paura da associazione dei consumatori.

E quanto al timore per le mani dei pescatori che se lo trovano nelle reti e rischiano di pungersi con i suoi aculei, questo si risolve non pescando allo strascico o con un bel paio di guanti. D’altronde sono tanti i pesci che non amano essere catturati e si difendono con le spine. Li conosciamo tutti lo scorfano e la tracina. Non sono alieni, ma pungono lo stesso.

 

 

Il pesce, già di suo non grida, non fa le smorfie e non strilla quando sta morendo, ora lo vogliamo anche liscio e senza spine fastidiose che impediscono di prenderlo in mano e buttarlo nella cassetta di polistirolo con disinvoltura. Già dover stare attenti nel catturarlo per alcuni è un disturbo

Dobbiamo smettere di guardare gli animali del mare con l’occhio del predatore-consumatore. Secondo questa mentalità, l’uomo avrebbe il diritto di uccidere e pure di non farsi male.

Il pesce, già di suo non grida, non fa le smorfie e non strilla quando sta morendo, ora lo vogliamo anche liscio e senza spine fastidiose che impediscono di prenderlo in mano e buttarlo nella cassetta di polistirolo con disinvoltura. Già dover stare attenti nel catturarlo per alcuni è un disturbo.

A me disturba che gli esperti, come anche i politici e i giornalisti, continuano a utilizzare nella comunicazione e nelle leggi termini come “stock ittico” o “quote di pesca”, come se i pesci fossero ferro, latte o carbone.
Ma i pesci non sono merci, non sono cose. Un pesce non è qualcosa, un pesce è qualcuno. E questo vale per i pesci nostrani e per gli alieni.

Il pesce leone, peraltro è bellissimo. È stato protagonista di alcune foto nei miei calendari e io l’ho incontrato centinaia di volte. Lui non ha mai disturbato me e io lui. Anzi, forse io sì, perche’ un colpo di luce sparato da un flash potrebbe averlo infastidito. E di flash ne ho fatti molti perchè lui è un soggetto facile: è un cacciatore che sta quasi fermo e fa gli agguati. Quando gli passa un malcapitato davanti spalanca la bocca e aspira acqua e preda. Finche’ non arriva una rete che se lo porta via.

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